“Alcuni governi europei, che sono complici nella minaccia nell’uso delle armi, fino ad oggi hanno evitato il dibattito pubblico”. Lo ha detto Beatrice Fihn, premio nobel per la Pace e direttore esecutivo della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Ican), a proposito del trattato per la messa al bando delle armi nucleari che entrerà in vigore il 22 gennaio 2021, durante il webinar dedicato al messaggio del papa per la 54ª Giornata mondiale della pace. “Il trattato – dice – ha un ampio sostegno, 122 degli Stati dell’Onu l’hanno firmato”. “Alcuni dicono che il trattato sia simbolico o che sia pericoloso per l’ordine internazionale, ma niente è più lontano dalla verità. Circolano un sacco di false informazioni. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia ripetono che non funzionerà e che mai aderiranno. Tuttavia è un esempio di quanto siano preoccupati e fanno il possibile per impedire agli altri Stati di aderire”. “Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, ha definito questo trattato un impegno di grande significato che ci porterà all’eliminazione delle armi nucleari e che metterà impegno per raggiungere l’obiettivo”. “Tutto – conclude – sarà possibile se le persone come voi si impegneranno per costruire movimenti per fare pressioni sui governi”. Lisa Clarck, rappresentante italiana dell’Ican e di Mayors for peace, aggiunge: “Le città sono legittimate a decidere del futuro delle armi progettate per distruggerle. Le città sono il nucleo delle nostre comunità, se si pronunciano il governo ha l’obbligo di ascoltarle. Questo è il futuro che abbiamo davanti per cercare di convincere il governo italiano a firmare il trattato”.