“So bene cosa significa essere ricoverato in terapia intensiva e poi affrontare la convalescenza. E proprio per questo il mio primo pensiero va alle tante persone che hanno sofferto direttamente o indirettamente per la pandemia: a quanti sono morti, a quanti si sono ammalati e a tutte le loro famiglie”. Così il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, in una lettera aperta di augurio per il 2021 scritta per il settimanale Famiglia Cristiana in edicola. “Quando, ogni sera, leggo le statistiche sui contagi penso che quelle cifre sono in realtà dei volti di uomini e donne, con dei nomi e con storie uniche e irripetibili. Sono rimasto molto colpito dai racconti dei sacerdoti che hanno riferito di non aver potuto dire una parola di conforto ai malati e, in alcuni casi, nemmeno dare loro l’estremo saluto”. Il suo pensiero anche a “quei cappellani ospedalieri che invece sono riusciti nella loro missione: portare una parola di salvezza a tutti quei malati soli, che non potevano ricevere visite”.
Per il card. Bassetti il 2021 potrebbe essere “l’anno della solidarietà”. “Abbiamo dato prova ancora una volta della capacità di trovare unità nei grandi dolori e nelle grandi imprese. Per un cristiano questa unità si chiama solidarietà e oggi questa solidarietà significa fraternità: Papa Francesco ce lo ha spiegato ampiamente nell’enciclica Fratelli tutti. Le fatiche di questa stagione si potranno superare solo insieme. In questo, la comunità cristiana può essere maestra di quell’amore che va al di là dei semplici rapporti di collaborazione”.