Regno Unito: i vescovi, bene il via alla campagna vaccinale. Astra Zeneca fa uso di linee cellulari derivate da feto abortito: “circostanze eccezionali, non è peccato riceverlo”

(Foto: ANSA/SIR)

“È un importante sviluppo nella campagna di protezione contro il virus la notizia che il Regno Unito inizierà, primo Paese nel mondo, a distribuire la prossima settimana il vaccino”. A dare il benvenuto alla campagna di vaccinazione britannica sono i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles. “Un vaccino è il modo più efficace di proteggere noi stessi e gli altri dal virus – scrivono i vescovi in un comunicato – a meno che si decida di autoisolarsi”. “I cattolici possono, in buona coscienza, ricevere ciascuno dei tre vaccini Pfizer & BioNTech, Moderna e AstraZeneca per il loro bene e quello degli altri – si legge nello stesso comunicato –. Sempre in buona coscienza si può rifiutare un vaccino particolare ma si continua ad avere il dovere di proteggere gli altri dall’infezione”. I vescovi, poi, si soffermano su una questione relativa al vaccino e intorno alla quale da mesi continua un dibattito nel Regno Unito. “Sono stati sollevati dubbi sull’opportunità di usare o meno il vaccino di Astra Zeneca – scrivono i presuli – in quanto utilizza linee cellulari ricavate dai tessuti di feto abortito nel 1983”. I vescovi richiamano, a questo proposito, le indicazioni sull’argomento della Congregazione per la Dottrina della fede e della Pontificia Accademia per la vita. “La ricerca e l’uso di un vaccino che abbia fonti eticamente accettabili è l’obiettivo che desideriamo – scrivono i presuli –. Se questo non può essere raggiunto la Chiesa riconosce che ci possono essere ‘seri motivi’ per usare un vaccino che sia stato messo a punto con linee cellulari associate con lo sfruttamento non etico dei resti umani di un feto abortito”.
I vescovi spiegano, poi, che vi sono diversi livelli di responsabilità per chi usa materiale biologico di origine illecita. Bisogna differenziare tra coloro che utilizzano un tessuto che proviene direttamente da un aborto e chi può trarre beneficio da un vaccino prodotto con questo materiale. A diversi livelli di responsabilità corrispondono diversi gradi di complicità morale. Nel caso del vaccino di Astrazeneca e dell’Università di Oxford l’azione sbagliata dell’aborto è, secondo i vescovi, sufficientemente lontana dall’azione di ricevere il vaccino da far sì che questa distanza morale non renda un peccato l’atto di ricevere il vaccino. I vescovi concludono dicendo che vaccinarsi contro il Covid è un importante gesto di solidarietà nei confronti della società nella quale viviamo e che, ricevendo il vaccino di Oxford-Astrazeneca, i cattolici non commettono alcun peccato.

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