Persone con disabilità: Virgili (biblista), “dalla nostra solidarietà dipendono la vita o la morte dei nostri fratelli più deboli”

“Anche noi siamo in cammino sulle strade del mondo dove tanti giacciono impotenti a salvarsi da soli; dalla nostra solidarietà dipendono la vita o la morte dei nostri fratelli più deboli e feriti”. Lo ha detto la biblista e scrittrice, Rosanna Virgili, intervenendo all’iniziativa online della Cei “La profezia della fraternità”, nella Giornata mondiale dedicata alle persone con disabilità. Spiegando la parabola del Buon Samaritano, la biblista invita a immaginare di “trovarci sulla scena della parabola: stiamo camminando su una strada piuttosto frequentata perché unisce due centri importanti, Gerusalemme e Gerico”. “La gente va di fretta, chi per impegni di lavoro, chi per tornare a casa – ha aggiunto -. A un certo punto si vede una macchia rossa occupare un lato della strada: che sarà mai?”. Evidenziando che “i primi due passanti intuiscono che si tratta del corpo di un uomo coperto di sangue”, Virgili ha osservato che “trovano ripugnante non solo l’idea di toccare quel sangue, ma anche solo di sfiorare quel corpo nudo e sfigurato, e ambedue passano velocemente oltre”. “Quando arriva il terzo, invece, dinanzi a quel mucchietto di umanità violata, al posto della ripugnanza, sente salire al cuore la compassione, la tenerezza, una commozione che gli rapisce l’anima e lo costringe a fermarsi, ad avvicinarsi e a toccare quella creatura”.
Dalla spiegazione della biblista si evince che “il buon samaritano è l’immagine di Dio stesso”. “Le reazioni che ha dinanzi a quella persona, offesa dalla violenza e dalla malvagità, sono come quelle di Dio. Egli donò a quell’uomo il suo tempo e anche il suo denaro”.

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