“La Chiesa italiana da più di cinquant’anni è vicina alle persone e alle famiglie con disabilità non solo per assicurare i diritti, ma per essere strumento di promozione della vita in ogni fase, età e condizione”. Lo dice il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, in un videomessaggio per l’iniziativa online “La profezia della fraternità” organizzata oggi dal Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Cei, nella Giornata mondiale loro dedicata. Rivolgendo il pensiero a loro e ai tanti operatori che se ne prendono cura, il presule osserva che “la pandemia affligge il mondo e mette alla prova ancora di più le persone con disabilità, portando alla luce quelle fragilità che ci accomunano come genere umano”. “Non scoraggiatevi – è l’esortazione del vescovo -, non stancatevi in questo tempo che ci consegna la responsabilità di salvarci insieme”. Agli operatori pastorali, mons. Russo esprime apprezzamento per aver avuto “il coraggio di cambiare la ‘narrazione sulle persone con disabilità’, di operare con generosità e abnegazione, di fare rete, di coinvolgere e collaborare con le realtà parrocchiali diocesane, le associazioni, i movimenti e le congregazioni” per “non solo tutelare la vita, ma dare voce a quelle persone che non hanno la forza di farlo”. Soffermandosi sulle video-testimonianze proiettate durante l’incontro, il segretario generale della Cei le indica come “profezia di esistere, di appartenere e di partecipare, che si oppone alla cultura dello scarto”. Infine, l’appello del presule: “Le persone con disabilità possono essere testimoni autentici della santità, della speranza che scaturisce da un cuore innamorato di Dio e consapevole che non ci si fa santi da soli, perché l’altro è necessario”.