“La pandemia che stiamo vivendo ha evidenziato ulteriormente le disparità e le disuguaglianze che caratterizzano il nostro tempo, in particolare a discapito dei più deboli”. Ne è convinto il Papa, che nel messaggio inviato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità fa notare che “il virus, mentre non fa eccezioni tra le persone, ha trovato, nel suo cammino devastante, grandi disuguaglianze e discriminazioni. E le ha aumentate”. Di qui la necessità dell’inclusione, che per Francesco “dovrebbe essere la ‘roccia’ sulla quale costruire i programmi e le iniziative delle istituzioni civili perché nessuno, specialmente chi è più in difficoltà, rimanga escluso. La forza di una catena dipende dalla cura che viene data agli anelli più deboli”. Per quanto riguarda le istituzioni ecclesiali, il Papa ribadisce l’esigenza di “predisporre strumenti idonei e accessibili per la trasmissione della fede”, da mettere a disposizione “di quanti ne hanno bisogno in modo il più possibile gratuito, anche mediante le nuove tecnologie, rivelatesi così importanti per tutti in questo periodo di pandemia”. Allo stesso modo, il Papa auspica per i sacerdoti, i seminaristi, i religiosi, i catechisti e gli operatori pastorali “una formazione ordinaria alla relazione con la disabilità e all’uso di strumenti pastorali inclusivi”. “Le comunità parrocchiali si impegnino a far crescere nei fedeli lo stile di accoglienza delle persone con disabilità”, l’appello: “Creare una parrocchia pienamente accessibile richiede non solo l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma soprattutto atteggiamenti e azioni di solidarietà e servizio, da parte dei parrocchiani, nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.