“Un enorme senso di sollievo, ma anche tanta tristezza. Questi erano i miei sentimenti mentre ascoltavo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro Boris Johnson annunciare il nuovo accordo di libero commercio tra la Gran Bretagna e la Ue”. Con queste parole Clifford Longley, ex corrispondente religioso dei quotidiani “Times” e “Daily Telegraph” e consulente del settimanale cattolico “Tablet”, commenta per il Sir la notizia delle duemila pagine di trattato che regoleranno, a partire dal 1° gennaio, i rapporti tra il Regno Unito e l’Unione europea. “Sono convinto da sempre che Brexit è stato un grande errore e un atto di serio autolesionismo ma almeno il danno è stato limitato e abbiamo evitato la catastrofe che sarebbe stata il no deal, la frattura completa tra il nostro Paese e l’Europa”, dice ancora il commentatore. Il quale sottolinea come la maggioranza che ha votato a favore dell’uscita del Regno Unito dalla Ue nel referendum del 2016 “sia in questo momento molto più ridotta ma, purtroppo, i politici hanno deciso di continuare con quella scelta senza punto di ritorno”. “È positivo anche che i rapporti tra i politici britannici e quelli europei siano ancora buoni ma sarà necessario un processo di risanamento e di recupero del nostro dialogo”, continua Longley. “Sono inoltre convinto che, col tempo, la Gran Bretagna potrebbe recuperare terreno, rafforzare i rapporti”.
“Il futuro dei rapporti tra Regno Unito e Unione europea dipenderanno anche da quello che succederà nell’Unione”, spiega Longley. “Sarà importante capire se la Ue deciderà di avere due diverse velocità per esempio. Se l’architettura dell’Unione cambierà, questo avrà senz’altro un impatto sul ruolo della Gran Bretagna in Europa”. “Per noi britannici questo trattato, appena concluso, apre il problema difficile della Scozia”, continua. Longley ricorda che la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon ha definito il nuovo accordo “disastroso” e ha accusato Boris Johnson di voler distruggere l’agricoltura e la pesca a nord del vallo di Adriano minacciando un nuovo referendum sull’indipendenza. “Penso che la leader scozzese potrebbe vincere questa consultazione e ottenere il diritto a staccare la metà più a nord del Paese dal resto del Regno Unito e chiedere l’ingresso nella Ue come stato indipendente”.
Secondo Longley rimangono ancora aree molto incerte, nel trattato appena concluso da Gran Bretagna e Ue, ed “è probabile che tra tre o quattro anni, o anche prima, avremo un governo guidato dal leader laburista Keir Starmer che potrebbe decidere di intensificare e ricucire i rapporti con la Ue”. “Dobbiamo reimparare a dialogare e penso che anche molti fanatici della Brexit provino vergogna per i toni che hanno usato in questi mesi”, conclude Longley.