Notte di Natale: card. Bassetti nella prima uscita pubblica dopo il Covid-19, “ho raccomandato la mia anima al Signore ma non ho avuto paura”. “Vaccino indispensabile ma non dimentichiamo tutte le precauzioni”

“Sono stato sorpreso. Inizialmente credevo fosse una semplice influenza, invece mi sono reso conto che era una forma virulenta di Covid. Che qualche volta, soprattutto nei primi tempi, mi ha tolto la lucidità anche se interiormente ero sempre presente”. Inizia così il racconto card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, nella prima uscita pubblica dopo il ricovero in Ospedale. Nel programma “A Sua Immagine” con Lorena Bianchetti, il cardinale ha ripercorso in modo commovente i momenti della malattia e della convalescenza, esprimendo vicinanza e affetto a tutti gli italiani. “Sono stato sotto a un casco opprimente, con l’impressione di non respirare. Sono arrivato al punto di raccomandare la mia anima al Signore, ma non ho avuto paura. Avevo la coscienza che i peccati di fragilità il Signore ce li perdona. E per quelli di omissione, che sono più pesanti perché sono le occasioni perse, ci si affida comunque alla misericordia di Dio”. Quindi il ringraziamento “dal profondo del cuore ai medici, agli operatori sanitari, a questi ragazzi giovani arrivati per dare una mano alle forze che mancavano. Mi sento di dire di essere più prudenti di me, perché con qualche precauzione in più forse lo avrei potuto evitare. Mi sono lasciato prendere dalla generosità di fare il prete e andare incontro agli altri. Usiamo tutte le precauzioni che ci vengono richieste, a partire dalla mascherina. Così salviamo la nostra vita e quella degli altri. Il vaccino sarà indispensabile, ma non dimentichiamo tutte le precauzioni”. Quindi un passaggio sul tanto affetto ricevuto nel momento della malattia: “Quando ho visto la miriade di messaggi per me, ho sentito la coralità di un popolo. Il Papa è stato un fratello maggiore, il più grande sostegno. Ha telefonato due volte al mio vicario, tutti i giorni chiedeva a padre Sapienza come stavo. Quando le cose andavano bene e anche io gli ho risposto sorridendo, mi ha detto: ‘Ma tu lo sai perché sei vivo e stai bene? Perché per te non c’era posto all’inferno'”. Infine, il presidente della Cei ha formulato gli auguri della Chiesa che è in Italia al Paese per una pronta ripresa sanitaria, economica e spirituale: “I nostri politici, discutendo meno tra di loro, comincino a pensare ai problemi reali del Paese ai quali anche noi, come Chiesa, vogliamo dare il primato”.

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