“In questo Natale splendente fra la fitta nebbia calata sulla terra travolta dalla pandemia, appare in mezzo a noi Gesù il Messia, uscito dalla dimora di Luce”. Lo scrive l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nel suo messaggio per il Natale alla diocesi. “Il Natale di Gesù ci fa più uomini e donne perché riaccende in noi la nostra identità divina. In Lui, uomo nuovo in una carne santa, gli uomini e le donne siamo figli e fratelli liberi e responsabili. Liberi da ogni forma di schiavitù e idolatria, responsabili dell’altro e della casa comune”.
Il pensiero dell’arcivescovo è per i tanti “umili e valenti costruttori che edificano secondo giustizia e solidarietà le nostre città umane segnate ancora dal male, dalle antiche e nuove povertà, dalla disgregazione sociale, dalle pesanti e losche trame dei poteri sommersi e dalle connivenze che danno forma a vere strutture di peccato, dalle morti violente”. L’auspicio è che si diffonda la “sovranità di giustizia” del Messia per i poveri, di “consolazione degli afflitti” e di pace per tutti i popoli. “Raggiunga quanti, in questo Natale, alzeranno il loro grido di sofferenza negli ospedali e nelle carceri, nelle case toccate dal lutto o prive delle persone care, nei barconi che rischiano di affondare nel Mediterraneo, nei reparti degli ospedali e nelle case di cura, nelle baracche e negli alloggi di fortuna”. “Arrivi – è la preghiera dell’arcivescovo – alle persone disabili, ai disoccupati, ai bambini e agli anziani abbandonati, ai giovani illusi, strumentalizzati e uccisi dai trafficanti di droga”. Infine, l’incoraggiamento ad animare “processi di liberazione, di fraternità e di incontri”, perché “la terra continui a essere casa feconda e accogliente per ogni donna e uomo”.