Le limitazioni dovute al Covid “possono aiutarci a rafforzare e farci maggiormente apprezzare quei legami di affetto che ci tengono uniti ai nostri familiari e, sul fronte della fede, possono costituire un’occasione propizia per riscoprire il significato autentico del Natale cristiano”. Ad affermarlo è dom Donato Ogliari, Abate ordinario di Montecassino, in un messaggio per questo Natale. “La crisi pandemica ha senza dubbio smascherato quelle sicurezze – soprattutto in campo economico e tecnico-scientifico – che davamo per scontate, e ci ha costretti a riconoscere che le fragilità e i limiti fanno parte della nostra esistenza” dichiara l’abate che sottolinea la precarietà e le povertà che hanno accompagnato anche la nascita di Gesù. “Nascendo povero, in una stalla, Gesù ha voluto farci comprendere che se anche non siamo poveri di cose materiali, siamo, però, tutti – poco o tanto – poveri di serenità, di pace, di gioia, di bontà, di altruismo, di solidarietà, di condivisione, di fiducia, di speranza, di amore. Di tutto ciò, in una parola, di cui il Natale ci invita, invece, ad arricchirci sempre di più”. Come? “Sintonizzando il nostro cuore al cuore grande e accogliente di Gesù. È vero che stiamo attraversando un periodo difficile, segnato da smarrimento, sofferenza e anche morte, e tuttavia la forza luminosa della nostra fede ci impedisce di lasciarci paralizzare dalla paura. Come cristiani – è l’invito dell’abate – siamo chiamati ad essere tracce luminose che, impegnandosi fattivamente, sanno mantenere deste la fiducia e la speranza in un futuro migliore”.