Terra Santa: Custodia, ritrovato al Getsemani un bagno rituale dell’epoca di Gesù e una chiesa bizantina

Gerusalemme, ritrovamenti al Getsemani

Un bagno rituale di 2000 anni fa e i resti di una chiesa del periodo bizantino (circa 1500 anni fa): sono alcuni dei più importanti ritrovamenti archeologici degli scavi condotti nella valle del Cedron, ai piedi della chiesa del Getsemani a Gerusalemme. Lo riferisce la Custodia di Terra Santa. Nel corso dei lavori di costruzione di un tunnel sotterraneo per collegare la basilica dell’Agonia alla valle sottostante, di proprietà dei francescani della Custodia di Terra Santa, erano stati rinvenuti diversi reperti che hanno portato l’Autorità delle antichità israeliane (Israeli Antiquities Authority) a intraprendere degli scavi archeologici per salvaguardare il sito. Con la direzione degli archeologi Amit Re’em e David Yeger e con la collaborazione dello Studium Biblicum Franciscanum, è stato possibile arrivare ad alcune importanti scoperte archeologiche, presentate ieri a Gerusalemme, alla presenza dei due archeologi israeliani, il custode di Terra Santa padre Francesco Patton, l’archeologo padre Eugenio Alliata e il decano dello Studium Bilblicum Franciscanum padre Rosario Pierri. Un ritrovamento molto importante è quello della Mikveh, bagno rituale purificatorio nella tradizione ebraica, dell’epoca del “Secondo Tempio” e cioè del tempo in cui visse Gesù. “La scoperta del bagno rituale probabilmente conferma l’antico nome del luogo, Getsemani – ha spiegato l’archeologo Amit Re’em -. La maggior parte dei bagni rituali del periodo del Secondo Tempio sono stati trovati in case private ed edifici pubblici, ma alcuni sono stati scoperti vicino a installazioni agricole e tombe, nel qual caso il bagno rituale si trova all’aperto. La scoperta di questo bagno attesta probabilmente l’esistenza di un’industria agricola qui 2000 anni fa, forse produttrice di olio o vino. Le leggi ebraiche di purificazione obbligavano i lavoratori coinvolti nella produzione di olio e vino a fare dei bagni purificatori. La scoperta del bagno rituale può quindi suggerire l’origine dell’antico nome del luogo, Getsemani (Gat Shemanim, “frantoio”), un luogo dove si produceva olio ritualmente puro, vicino alla città”. Rinvenute anche delle monete del periodo in cui visse Gesù e anche precedenti, come affermato da padre Alliata. Gli scavi hanno anche rivelato i resti di una chiesa precedentemente sconosciuta che fu fondata alla fine del periodo bizantino (VI secolo d.C.) e continuò ad essere utilizzata durante il periodo omayyade (VIII secolo d.C.). Accanto ai resti della chiesa bizantina, è possibile vedere ancora oggi la struttura di un grande ospizio per i pellegrini o monastero del periodo medioevale, fornito di sofisticati sistemi idrici e due grandi cisterne profonde sei o sette metri, adornate con croci. Sull’area del Getsemani in passato diversi archeologi francescani hanno condotto studi, come ricordato da padre Alliata. “Il Getsemani è uno dei più importanti santuari in Terra Santa – ha ricordato il custode di Terra Santa, padre Patton -. Luogo di preghiera, di violenza e di riconciliazione anche tra le nazioni che si erano combattute durante la Prima Guerra mondiale e che hanno voluto contribuire all’edificazione della basilica moderna che proprio per questo si chiama: Basilica delle Nazioni”. Dal custode anche la sottolineatura dell’importanza della collaborazione tra le diverse istituzioni coinvolte in questi scavi: “La collaborazione tra la Custodia, lo Studium Biblicum Franciscanum e le Israel Antiquities Authority non è una novità e ha già dato diversi frutti. Mi auguro che questa stessa collaborazione possa continuare fruttuosa anche per il futuro”.

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