“La pandemia di coronavirus ha causato un particolare disagio ai lavoratori marittimi. Molti di loro – si calcola circa 400.000 in tutto il mondo – sono bloccati sulle navi oltre i termini dei loro contratti e non possono tornare a casa”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus pronunciato ieri dalla finestra dello studio del Palazzo apostolico vaticano. “Chiedo alla Vergine Maria, Stella Maris, di confortare queste persone e tutti quelli che vivono situazioni di difficoltà, ed esorto i governi a fare il possibile perché possano ritornare tra i loro cari”, ha aggiunto.
Il Pontefice ha poi ricordato che quest’anno la mostra “100 Presepi” è allestita sotto il Colonnato, in piazza San Pietro. “Sono tanti presepi che svolgono proprio una catechesi della fede al popolo di Dio. Vi invito a visitare i presepi sotto il Colonnato, per capire come la gente cerca con l’arte di far vedere come è nato Gesù. I presepi che sono sotto il Colonnato sono una grande catechesi della nostra fede”.
Infine, un saluto a romani e pellegrini di vari Paesi, famiglie, gruppi parrocchiali, associazioni e singoli fedeli. “Il Natale, ormai vicino, sia per ciascuno occasione di rinnovamento interiore, di preghiera, di conversione, di passi avanti nella fede e di fraternità tra noi”. Dal Papa l’invito a guardare soprattutto a quanti sono nell’indigenza, “il fratello che soffre, dovunque si trovi, il fratello che soffre ci appartiene”. “È Gesù nella mangiatoia: chi soffre è Gesù. E il Natale sia una vicinanza a Gesù in questo fratello e in questa sorella. È lì, nel fratello bisognoso, il presepe al quale dobbiamo recarci con solidarietà”.