“Il presepe fa parte del patrimonio culturale e di fede italiano, continuiamo la tradizione e facciamo il presepe nelle nostre famiglie specie in questo tempo di molte limitazioni”. Così nel loro appello Terre di Presepi e l’Associazione nazionale Città dei Presepi, di cui si sono fatti promotori anche il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione attraverso la mostra “100 Presepi in Vaticano”, la Federazione italiana settimanali cattolici, la fondazione Symbola, l’Unione cattolica artisti italiani, la Coldiretti, la federazione italiana dei Pueri Cantores, Greenaccord onlus, il settimanale Toscana Oggi, assieme a diocesi, parrocchie, associazioni e amministrazioni comunali con il patrocinio della Regione Toscana. Un manifesto pubblico rivolto all’Italia, a cui tutti possono aderire e che prende spunto e interpreta i segni dei tempi alla luce della lettera apostolica di Papa Francesco Admirabile signum e del suo invito a fare il presepe.
“Ci siamo chiesti come interpretare oggi il bisogno di scoprire il senso autentico del Natale nelle famiglie in difficoltà, in coloro che sono nel disagio o nella solitudine, in chi sente le proprie sicurezze venire meno e guarda al domani con incertezza e poca speranza – riferisce Fabrizio Mandorlini, coordinatore di Terre di Presepi -. Per questo, pensiamo che fare il presepe possa essere una risposta se pur piccola”.
All’invito si affianca la proposta pratica che ha come slogan “E quindi uscimmo a riveder le stelle comete”. Chi invia la foto del proprio presepe attraverso la pagina Facebook di Terre di Presepi può partecipare a un contest nazionale. Quelli più apprezzati saranno candidati per il prossimo Natale alla selezione per la mostra dei 100 presepi in Vaticano.