Le rigide misure di controllo, attuate dai Paesi di tutta l’Ue a partire da marzo di quest’anno in risposta alla prima ondata pandemica, “sono state in grado di rallentare con successo la diffusione del virus e di ridurre drasticamente il numero di casi e ricoveri Covid-19, salvando vite in tutto il continente. I numeri – osserva la Commissione Ue nel documento che verrà reso noto oggi – si sono stabilizzati durante il periodo estivo”. “L’allentamento delle restrizioni – facilitato in parte dalle temperature estive – ha fornito una spinta tanto necessaria per il benessere sociale degli europei e per le economie duramente colpite dalla pandemia”. Tuttavia, l’aumento autunnale dei contagi mostra il rischio di non riuscire a stabilizzare una situazione epidemiologica “in rapida evoluzione” e la necessità di “subordinare qualsiasi allentamento delle misure sia all’evoluzione della pandemia sia alla capacità sufficiente di testare, rintracciare i contatti e trattare i pazienti”. I servizi sanitari e gli operatori sanitari sono stati “nuovamente sottoposti a enormi pressioni. Di conseguenza, molti Paesi europei hanno reintrodotto nuovi blocchi e rigide restrizioni sociali in ottobre”. Le valutazioni della Commissione sono ad ampio raggio, nel senso che devono considerare tutta l’Ue. Il documento affronta il nodo dei vaccini e delle successive campagne di vaccinazione e, non ultimi, i suggerimenti precauzionali per le prossime settimane.