“Perché la nostra liturgia, codificata in riti e preghiere, non rimanga un albero senza frutti, dobbiamo deciderci, ora e qui, a dare alla nostra carità, intesa come prassi di amore condiviso, un volto nuovo e autentico, ricollocando al giusto posto la dignità della persona umana e il bene comune”. Lo scrive nel messaggio per l’Avvento mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, dal titolo “Per un Avvento di carità, di solidarietà e di partecipazione”. “Si tratta di un programma di vita non troppo ideale, bensì molto concreto – osserva il presule –. Ognuno, secondo le proprie responsabilità, si metta all’opera”. Per mons. Bertolone “la forma più immediata della carità è la solidarietà, per mezzo della quale si vede il bisogno, anche inespresso, dell’altro e si cerca di intervenire nel modo più efficace possibile”. Da qui l’esortazione ai fedeli: “Approfittiamo di questo Avvento per riconciliarci con il Signore, con noi stessi e con gli altri. Questo ci farà percepire non più come singoli, ma come ‘comunità in cammino’”. Infatti, “possiamo vivere un Avvento di carità, solidarietà e prossimità, mettendo a disposizione beni e risorse per soccorrere il fratello/la sorella che per noi discepoli del Signore è Cristo stesso, senza alcuna differenza, chiunque esso sia”.