“Ormai il Natale è arrivato! Un po’ strano, con limitazioni negli spostamenti, con timori per la salute, con paure per possibili contagi, con distanziamenti. Va vissuto da cristiani ! Non possiamo permettere che nessuno, neppure il Covid, ci rubi il Natale”. Lo sostiene mons. Piero Delbosco, vescovo di Cuneo e Fossano, nell’editoriale del settimanale diocesano “La Guida”, spiegando che con il Natale “noi celebriamo la venuta di Dio nella storia. È Lui che ha preso l’iniziativa di venire ad incontrarci. Ha voluto abbassarsi al nostro livello per farsi dono e parlare con noi”. E dunque “non importa se sarà un po’ più sobrio; non importa e non saremo in località turistiche; non importa se la Messa di Natale avrà altri orari” o ” possiamo essere luce se continueremo ad indossare la mascherina”. “Cogliamo l’opportunità d’essere maggiormente in famiglia”, l’esortazione del presule. Oltre la mascherina “la luce che emana dai nostri occhi è il dono che possiamo scambiarci con tenerezza e con tanta semplicità. I nostri occhi devono anche essere lo strumento per cogliere le sofferenze, le solitudini, le povertà, le ansie di coloro che spesso incrociamo. Nella vera carità, sull’esempio del Natale, possiamo noi essere luce per chi ci è accanto. È luce anche solo una telefonata ad una persona che non vediamo da anni. È luce l’ascolto, la pazienza, la dolcezza, la tenerezza: tutte cose che costano poco”.
“Proviamo a far si che il Natale sia il momento che facciamo spazio al Signore che vuole guardare ed incontrare proprio noi. Se c’è qualcosa da rimuovere facciamolo con coraggio. Proviamo a pregare un po’ di più”, prosegue mons. Delbosco. “Sono convinto – conclude – che così il Natale 2020 non sarà in tono minore, anzi. In questo modo i nostri occhi risplenderanno di luce riflessa, le nostre mani saranno aperte e pronte al dono, il nostro cuore sarà arricchito dalla partecipazione e dalla vera condivisione”.