La Commissione continua nel suo impegno affinché i 27 Paesi Ue si muovano insieme nella lotta al Covid-19 e oggi ha pubblicato una serie di raccomandazioni per garantire “l’uso, la convalida e il riconoscimento uniformi dei test rapidi antigenici nell’Ue”. Di oggi anche la firma di un contratto quadro con Abbott e Roche per l’acquisto di oltre 20 milioni di test rapidi per un massimo di 100 milioni di euro, finanziati dallo strumento di sostegno alle emergenze (Esi). I test rapidi saranno a disposizione degli Stati dall’inizio del 2021 e garantiranno “velocità, affidabilità e risposte rapide per isolare i casi Covid”, ha spiegato Stella Kyriakides, commissario per la salute. “I test rimarranno fondamentali nei prossimi mesi”, nonostante il vaccino, perché comunque servirà “aumentare la capacità di test per tenere il virus sotto controllo”. Se il test Rt-Pcr è il più affidabile, indica la Commissione tra le sue raccomandazioni, il costo relativamente elevato e il lungo tempo necessario per processarlo, inducono all’uso “complementare di test rapidi in contesti specifici” (come per diagnosi di Covid tra casi sintomatici, contatti di casi confermati, cluster di focolai, screening in aree ad alto rischio e ambienti chiusi); la Commissione suggerisce però “che siano messe in atto strategie che chiariscano quando è necessario il test di conferma Rt-Pcr o un secondo test rapido”, e anche di “concordare e condividere” un elenco di test rapidi conformi a una serie di requisiti.