“È importante” che “si decida e si provveda, finalmente, senza più rinviare. Rinnovo – sotto forma di augurio ‘natalizio’ – l’invito a chi è chiamato a prendere decisioni risolutive o ad esprimere pareri vincolanti di valenza pubblica a tutela della nostra città. Si decida, con saggezza ed equilibrio, anche a riguardo dell’area marciana, perché non possiamo continuare ad assistere impotenti a questo spettacolo desolante che, ogni volta, ferisce e pregiudica ulteriormente lo stato della Basilica. Si decida!”. È l’invito che il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, ha fatto alle istituzioni a proposito della salvaguardia della città. Intervenendo stamattina, in sala Sant’Apollonia, alla presentazione del nuovo numero dei Quaderni della Procuratoria di San Marco, mons. Moraglia ha rilevato con soddisfazione che le prime prove del Mose sono state positive. “Ma crescono le preoccupazioni sul come far fronte alle acque medio-alte, quelle dagli 80 ai 130 centimetri, che sono sempre più frequenti”.
La Procuratoria di San Marco ha infatti presentato il quattordicesimo volume dei suoi “Quaderni”, edito da Marsilio editori, in cui sono raccontati gli interventi realizzati per salvaguardare e recuperare le quattro colonne in marmo d’Aquitania del portale di San Pietro, nel nartece della Basilica marciana. Un nuovo importante restauro affrontato con grande cura e interesse, in un anno particolarmente gravoso per la Basilica dopo l’acqua alta straordinaria del novembre 2019 che ne ha sommerso la pavimentazione causando danni inimmaginabili a marmi, mosaici e altri elementi strutturali e decorativi.
Si tratta di spazi unici che, nonostante costanti e accurati interventi di consolidamento e restauro, continuano ad essere in pericolo a causa di fenomeni di acqua alta che si verificano con crescente frequenza, seppure l’azione delle barriere del Mose faccia tirare un sospiro di sollievo, lasciando però aperto il problema alle acque di medio o medio-alto livello che continuano ad allagare lo splendido nartece.