Prorogate ancora, e fino al 31 luglio 2021, le sanzioni economiche nei confronti della Russia. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri dell’Ue, sulla base dell’ultima valutazione dello stato di attuazione degli accordi di Minsk in occasione del Consiglio europeo del 10-11 dicembre scorsi. Le sanzioni, alcune delle quali in vigore già dal 2014, limitano l’accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell’Ue per alcune banche e società russe e vietano forme di assistenza finanziaria e di intermediazione verso le istituzioni finanziarie russe. Bloccano l’importazione, l’esportazione o il trasferimento diretto o indiretto di qualsiasi materiale legato alla difesa e limitano l’accesso russo ad alcune tecnologie sensibili che possono essere utilizzate nel settore energetico russo, ad esempio nella produzione e nell’esplorazione del petrolio. Le sanzioni economiche non sono le uniche ad essere in vigore: l’Ue ha infatti messo in campo misure diplomatiche, misure restrittive individuali (congelamento dei beni e restrizioni di viaggio per oltre 170 tra persone ed enti) e restrizioni specifiche che colpiscono le relazioni economiche tra la Russia e la Crimea e Sebastopoli, proprio in risposta alle annessioni illegali compiute dalla Russia e alla deliberata destabilizzazione dell’Ucraina.