“Vista la gravità della situazione che ci ha colpito e le restrizioni annunciate dalle autorità locali, abbiamo deciso di interrompere il culto pubblico nelle chiese dal 16 dicembre fino al 3 gennaio”. Lo si legge in una nota firmata dai “vescovi lituani” e apparsa sul sito della Conferenza episcopale. “La nostra unità, solidarietà e rispetto reciproco sono particolarmente importanti”, motivano i vescovi, che informano che “le chiese rimangono aperte in modo che i credenti possano pregare in privato, confessarsi e ricevere la comunione concordata” con i sacerdoti che “saranno in servizio nelle chiese o nelle parrocchie e riceveranno i credenti”. Come in primavera, “esortiamo i credenti a unirsi a alla trasmissione delle messe in televisione, radio o Internet”. Per i funerali la celebrazione della messa avverrà solo nel contesto dei familiari più stretti. “Comprendiamo che questa è una decisione molto difficile”, si legge ancora, “tuttavia non deve privarci della gioia e della pace del Natale. Anche se il Natale di quest’anno si vive in modo inaspettato, ci unisce alla Sacra Famiglia, che ha vissuto grandi prove sulla via per Betlemme”. E ancora: “Questo Natale ci invita a proclamare la gloria di Dio in un modo unico: a prenderci cura concreta della vita umana. Non necessariamente familiare, ma comunque accanto a noi”.