“Il buon pastore resta fedele anche davanti alla constatazione del peccato della propria gente: continua ad essere padre anche quando i figli si allontanano e lo abbandonano”. Ha usato questa metafora evangelica il Papa, nella parte finale dell’udienza di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico. “Persevera nel servizio di pastore anche nei confronti di chi lo porta a sporcarsi le mani; non chiude il cuore davanti a chi magari lo ha fatto soffrire”, ha proseguito Francesco: “La Chiesa, in tutte le sue membra, ha la missione di praticare la preghiera di intercessione, intercedere per gli altri. In particolare ne ha il dovere chiunque sia posto in un ruolo di responsabilità: genitori, educatori, ministri ordinati, superiori di comunità… Come Abramo e Mosè, a volte devono ‘difendere’ davanti a Dio le persone loro affidate”. “Si tratta di guardarle con gli occhi e il cuore di Dio, con la sua stessa invincibile compassione e tenerezza”, ha spiegato il Papa: “Pregare con tenerezza per gli altri. Siamo tutti foglie del medesimo albero: ogni distacco ci richiama alla grande pietà che dobbiamo nutrire, nella preghiera, gli uni per gli altri. Preghiamo gli uni per gli altri: ci farà bene a noi e farà bene a tutti”.