Con riferimento agli obiettivi europei 2010-2020 per la sicurezza stradale, sebbene la drastica diminuzione delle vittime nel 2020 avvicini l’Italia al target del -50% prefissato, ciò non consente di leggere con accezione positiva i traguardi raggiunti. È quanto emerge dalle stime preliminari degli “Incidenti stradali” per il periodo gennaio-settembre 2020 diffuso oggi da Istat e Aci.
“Il radicale calo della mortalità nei periodi di confinamento della popolazione e blocco della circolazione – viene spiegato – hanno condotto a una diminuzione forzata di incidenti e vittime, non legata a comportamenti virtuosi e al miglioramento della sicurezza stradale”. In termini percentuali, nei primi nove mesi del 2020 il numero di morti scende del 43,1% rispetto al 2010 e del 66,4% nel confronto con lo stesso periodo del 2001.
“Come accaduto in Italia, anche nella maggior parte dei Paesi europei – viene osservato – sono state adottate misure restrittive e chiusure totali nel corso del 2020”. Dai dati diffusi dall’European Transport Safety Council, riferiti ai decessi registrati nel mese di aprile 2020 in 24 Paesi della Ue, al culmine della prima ondata della pandemia, si registra una diminuzione media di mortalità del 36%, valore senza precedenti se si pensa che i decessi nella Ue28 sono diminuiti del 24% nel decennio 2010-2019. Secondo i primi dati disponibili, la riduzione più alta dei morti in incidenti stradali nel mese di aprile 2020 è stata registrata proprio in Italia, seguita da Belgio, Spagna, Francia e Grecia, tutti con un decremento percentuale maggiore del 55%.