I senzatetto che chiederanno ospitalità al Rifugio Caritas avranno l’opportunità di ricevere un test antigenico. È l’esito di un accordo tra Caritas Ambrosiana e l’Istituto auxologico italiano “volto, da un lato, a tutelare la salute delle persone più emarginate di fronte all’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19, dall’altro, a consentire a educatori e volontari di operare in sicurezza”. Dall’inizio della pandemia, specifica un comunicato, “le condizioni di salute degli ospiti del Rifugio vengono accertate tutte le sere. Attualmente un medico volontario, gli stessi educatori verificano che chi entra nella struttura non presenti sintomi riconducili alla malattia e segnalano ai medici del Pronto soccorso i casi dubbi. Ora, grazie a questa nuova collaborazione, se al momento dell’ingresso dell’ostello chi chiede ospitalità dovesse presentare febbre, sarà isolato in una stanza della struttura e sottoposto la mattina seguente ad un test antigenico rapido tramite un tampone rino-faringeo. In caso di positività, la persona sarà inviata in uno dei Covid Hotel gestiti dall’Ats”. La nuova procedura messa a punto dai clinici dell’Auxologico “rafforzerà questo filtro sanitario e consentirà ancora meglio di conciliare due principi che, con l’introduzione delle misure di distanziamento sociale, rischiano di essere in contraddizione: la solidarietà e la tutela della salute”.
Il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, dichiara: “La salute è un diritto anche per i senzatetto. Oggi, invece, le persone più gravemente emarginate accedono con grande difficoltà ai test e così, in questo momento tanto difficile, rischiano di venire ancora di più escluse. Questa carenza del nostro sistema ricade anche su chi offre loro assistenza, che si trova in una condizione di grave incertezza. Con questa collaborazione, come abbiamo fatto dall’inizio della pandemia, cerchiamo di non lasciare indietro nessuno, rimaniamo prossimi alle persone in difficoltà e, nel farlo, tuteliamo la salute di tutti”.