Una donna, Ivana Borsotto, da alcuni anni vice presidente della Ong veronese “Progettomondo.mlal”, sale al vertice della Focsiv – la Federazione italiana che riunisce gli organismi cristiani di servizio internazionale volontariato – affiancata dal vicepresidente Nino Santomartino, confermato nel ruolo che già ricopriva nel precedente Consiglio.
In qualità di consiglieri, inoltre, sono stati eletti Alessandra Botta, Prashanth Cattaneo, Antonio Colombi, Anna Maria Donnarumma, Michele Giongrandi, Clementina Iezzi, Federica Nassini, Marco Pala e Federico Perotti, espressione degli organismi soci della Federazione.
Questa sarà la compagine del nuovo Consiglio nazionale cui è stato affidato il mandato di guidare la Focsiv nei prossimi quattro anni.
L’Assemblea elettiva si è svolta on line sabato scorso con la partecipazione di 87 Ong. Al termine dei lavori Ivana Borsotto, Nino Santomartino, i 9 nuovi consiglieri e i delegati degli organismi soci hanno ringraziato Gianfranco Cattai, presidente uscente, per l’impegno profuso e per i risultati ottenuti nei suoi 11 anni di presidenza.
“Il nuovo Consiglio ha il compito di valorizzare la partecipazione e la varietà delle realtà associate, il ruolo delle donne, che sono una presenza ampia e significativa nella cooperazione e nella solidarietà e, infine, l’essere una Federazione cristiana e cattolica, elemento fondante e costitutivo della nostra storia – ha sottolineato Borsotto –. Per esprimere come vorremmo orientare il nostro lavoro riporto le parole, alle quali mi ispiro, di Santa Teresa di Lisieux: ‘Noi non contiamo niente, ma dobbiamo operare come se tutto dipendesse da noi’. Questa la nostra responsabilità, questo è l’orizzonte verso cui continuare il nostro cammino”.
“La Focsiv, le Ong e gli organismi che ne fanno parte devono ancora migliorare e rinnovarsi per essere all’altezza dei tempi – ha aggiunto la nuova presidente –; tempi che ci interrogano e ci mettono alla prova, nel nostro modo di lavorare, nel valorizzare i nostri volontari, nel rispondere alle esigenze di ogni associato e nel promuoverne la collaborazione e la responsabilizzazione, nella comunicazione, nell’estendere e rafforzare le nostre relazioni sociali e istituzionali, in un cammino condiviso con donne e uomini di mille comunità”. Perché, ha concluso, “ciascuno di noi possa contare di più nella lotta contro la povertà e l’ineguaglianza, nella lotta per i diritti umani e sociali, per la giustizia e per il lavoro e la sua dignità. E per essere in grado di rispondere anche alle sfide che la pandemia ci pone e ci porrà sia in Italia come in tutto il mondo”.