Siria: p. Jallouf (Idlib), “ribelli hanno imposto lira turca. Prezzi quadruplicati. Gente disperata, ma la Provvidenza non ci abbandona”

Anche quest’anno il Natale della piccola comunità cristiana di Knaye, a 50 km da Idlib, sarà senza luci e segni esteriori. La zona è sotto il controllo dei ribelli jihadisti filo Al Qaeda di Tahrir al-Sham, (fazione già nota come Jabat al Nusra, alleata della Turchia, ndr.) e “la tensione è altissima”, dice al Sir il parroco, padre Hanna Jallouf, francescano della Custodia di Terra Santa. “Ci sono regolamenti di conti tra i leader delle fazioni islamiste. Coloro che sono contro Tahrir al-Sham vengono eliminati. Inoltre – aggiunge il religioso – da circa un mese i ribelli jihadisti che governano qui hanno imposto l’uso della lira turca. I prezzi sono quadruplicati e la gente è disperata. Non sappiamo più come fare per aiutare le famiglie. Ci sono tanti sfollati e rifugiati per la guerra. Qualcuno prova a rientrare ma i miliziani non lo permettono. Sono 11 mesi che abbiamo le strade chiuse. Non si entra e non si esce”. Mancano 10 giorni al Natale e la comunità cristiana si prepara. “I jihadisti hanno proibito le decorazioni esterne e luminarie. Non possiamo avere le croci sulle chiese e non possiamo indossare il saio. Così come accade da qualche anno non ci resta che festeggiare dentro la chiesa e in casa”. La comunità cristiana locale si è riunita il 4 dicembre scorso per la festa di Santa Barbara che, racconta padre Jallouf, “per noi è come il Carnevale. I bambini si sono mascherati. Inoltre abbiamo organizzato una mostra con prodotti fatti mano dai nostri ragazzi usando materiali di scarto come vecchie lampadine. Oggetti natalizi che i ragazzi hanno poi portato a casa in segno di festa. Abbiamo realizzato anche delle croci per abbellire alberi e presepi in casa. Quest’anno non abbiamo mandato i nostri ragazzi, una quarantina in tutto, nelle scuole dei jihadisti così abbiamo potuto anche cantare e fare teatro. Sono piuttosto felici. Grazie a loro possiamo dire di avere un futuro qui”. Già sono pronte altre iniziative: “Il 15 dicembre cominciamo la novena di Natale, il 23 distribuiremo piccoli doni ai bambini. Il 24 e il 25 dopo la messa di Natale ci scambieremo gli auguri con qualche confetto. Festeggiare il Natale è segno di speranza e di gioia per tutti. La Provvidenza non ci abbandona: quando non ho più nulla da dare dico al Signore, ‘questo è il tuo gregge, chi deve pensarci?’ Ecco allora che arriva sempre un aiuto”.

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