Alla sessione conclusiva della 44ª Conferenza nazionale animatori online del Rinnovamento nello Spirito Santo, è intervenuto, tramite un videoclip, mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo: “La nostra Chiesa diocesana ha vissuto la grande prova della pandemia in maniera particolarmente intensa, specie a marzo e ad aprile. La sofferenza è stata grande: in due mesi, abbiamo contato 6mila morti, con l’immagine dei camion a trasportare le bare che è diventata emblematica, facendo il giro del mondo”. Ma “mentre la prova si faceva oscura, spuntavano i germogli della resurrezione e, nelle nostre comunità, si è manifestata la fantasia dello Spirito: un soffio che abbiamo sentito potente e che ha generato un’infinità di gesti di amore, di vicinanza e di comprensione reciproca che devono rimanere indimenticabili, come indimenticabile è stato il dolore. Tutto questo ci ha insegnato ciò che è essenziale”. Gianfranco Cattai, coordinatore di Retinopera, a sua volta ha sottolineato: “Nessuno si salva da solo e l’esperienza Covid-19 ci obbliga a riflettere, perché siamo convinti che è necessaria una maggiore carità fraterna”.
A chiudere l’ultima sessione è stato il presidente Salvatore Martinez, che ha affermato: “Se vogliamo incarnare il principio di fraternità dobbiamo ripetere: io amo Dio e faccio del bene agli altri come vorrei fosse fatto a me. È un fare nel fare di Dio, nel miracolo di Dio”. Dunque, “non possiamo scendere a patti con il male e dobbiamo combattere, strappare miracoli e distribuirli come vuole il Signore, nonostante le prove e tribolazioni, specialmente in questo anno difficilissimo”.
“L’Eucaristia è per coloro che non sono mai sazi e ci testimonia che dipendere dal miracolo dell’amore fa la differenza nella nostra vita – ha aggiunto il presidente di RnS -. Abbiamo due mani, un pane per ricevere Cristo e un pane per dare Cristo, un pane che ci fa credenti e un pane che ci porta alla fede: il medesimo Cristo, la medesima compassione. È quello che abbiamo imparato a fare e lo Spirito ci spingerà a fare ancora di più, oltre ogni egoismo verso la vera prossimità e la solidarietà condivisa, come ci esorta a fare Papa Francesco. Non parliamo di Effusione dello Spirito se questo amore che diciamo di provare non si fa carità!”.