“Per più di 1 impresa su 2 (51%) servirà almeno un anno per vedere in Italia i soldi del Recovery Plan europeo che servono a fare fronte ai danni all’economia causati dall’emergenza Covid”. È quanto emerge dalla prima indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione nazionale di aziende rispetto alle risorse in campo per attutire gli effetti del virus sul sistema produttivo. “Il rischio è che gli aiuti di Bruxelles arrivino troppo tardi per recuperare il terreno perso e difendere i livelli occupazionali considerato che – evidenzia Uecoop – a marzo scade anche il blocco dei licenziamenti”. “In questo momento storico segnato da una pandemia senza precedenti è necessario intervenire al più presto snellendo tutte quelle procedure burocratiche che rischiano di far perdere tempo prezioso per salvare aziende e posti di lavoro”, sottolinea l’Unione europea delle cooperative, secondo cui “tutti riconoscono l’esigenza di fare presto ma se il 18% delle imprese pensa che le risorse potrebbero arrivare addirittura entro 6 mesi, più di 1/5 delle realtà (21%) è convinto che per i soldi del Recovery ci vorranno addirittura due anni mentre esiste un 10% di super pessimisti che dicono che non si vedrà mai un centesimo di quegli aiuti”. “I diversi orientamenti rispetto all’atteso piano di sostegno all’Italia – osserva Uecoop – sono il sintomo di una sofferenza sociale ed economica che colpisce imprese e famiglie mettendo a rischio il sistema economico nazionale”. “L’evolversi della situazione sta mettendo a dura prova la resilienza delle oltre 80mila cooperative italiane che – conclude l’Unione europea delle cooperative – offrono lavoro a più di 1 milione di persone dall’agroalimentare alla scuola, dalle costruzioni alla logistica, dal commercio all’informatica, dall’assistenza sociale ai servizi di sicurezza e vigilanza generando un fatturato annuo che supera i 150 miliardi di euro”.