Di fronte alle sfide poste dalla crisi economica conseguenza dell’emergenza sanitaria “è necessario che innanzitutto impariamo a non fare più le cose da soli. C’è bisogno che impariamo a pensare e agire in termini di comunità, che ci mettiamo insieme, e, insieme facciamo alleanze; c’è bisogno in particolare che la politica impari l’arte del ‘noi’ e rinunci a particolarismi sterili e contrapposizioni inutili”. È l’invito che il vescovo di Ischia, mons. Pietro Lagnese, rivolge a tutti i sindaci dell’Isola Verde, proponendo “alcune azioni concrete da avviare sinergicamente tra le varie amministrazioni comunali”: “Procedere alla creazione di un fondo di solidarietà intercomunale allo scopo di fornire strumenti di sostegno al reddito dei cittadini che si trovano in stato di comprovata necessità; istituire un tavolo tecnico di concerto e confronto tra le istituzioni comunali, le forze dell’ordine, la Chiesa locale, l’Asl Napoli 2 Nord, i dirigenti scolastici e le associazioni di categoria, per mettere in un’unica rete le esigenze di tutte le classi sociali ed economiche presenti sul territorio isolano, al fine di attuare un programma di proposte e soluzioni per affrontare questa grave crisi sociale; creare sull’isola di Ischia un ‘osservatorio delle povertà’, intercettando le nuove e dilaganti forme di povertà esistenti, quali le povertà culturali, educative, sanitarie, economiche e sociali; prevedere la costituzione di un organismo, che possa essere presso il Governo centrale, le Regioni e le Istituzioni di ogni ordine e grado, portavoce dei disagi del nostro territorio, come ad esempio il dramma dei lavoratori stagionali; programmare un ufficio di comunicazione unitario tra i sei comuni; prevedere iniziative unitarie, finalizzate alla rinascita economica del nostro territorio”.
Mons. Lagnese invita i sindaci a lavorare per un futuro migliore: “Sogniamo un’Isola altra e lavoriamo per questo sogno; sogniamo per Ischia non sogni di splendore e grandezza ma un’Isola che sia laboratorio di civiltà e oasi di fraternità, terra in cui si realizzi il sogno del bene comune. Ma, prima di tutto, sogniamo insieme!”. E conclude: “Un sogno così è possibile! Aiutateci a sognare. È anche questa la missione della politica! Io intanto vi assicuro la mia preghiera”.