Otto principi per affrontare le sfide digitali in tempo di elezioni: sono quelli pubblicati oggi dalla Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa. Il digitale rende più accessibili informazioni e riduce i costi delle campagne elettorali, ma facilita la diffusione dell’informazione distorta o falsa con conseguente erosione, dice la Commissione di Venezia, della “fiducia nelle istituzioni democratiche e nello Stato di diritto”. Servono quindi 8 principi per garantire l’integrità elettorale contro le minacce informatiche, e preservare quella fiducia. In campagna elettorale “i principi della libertà di espressione che implicano un solido dibattito pubblico devono essere tradotti nell’ambiente digitale”, così come serve “un organo di gestione elettorale (Emb) imparziale o un organo giudiziario” che chiedano “alle società private di rimuovere da internet contenuti di terze parti chiaramente definiti, in base alle leggi elettorali e in linea con gli standard internazionali”. Nei giorni del voto bisogna proteggere “la neutralità della rete” e “i dati personali”. Occorre preservare “l’integrità elettorale attraverso regole e regolamenti periodicamente rivisti sulla pubblicità di carattere politico e sulla responsabilità degli intermediari internet”, e occorre adottare “specifiche normative internazionali” oltre che “sviluppare capacità istituzionali per combattere le minacce informatiche”. Serve infine rafforzare “il quadro di cooperazione internazionale e la cooperazione pubblico-privato”, e adottare “meccanismi di autoregolamentazione”.