Natale 2020: Sorrento-Castellammare, la diocesi lancia l’iniziativa “Il presepe vivente a casa tua”

“Scatta una foto del tuo momento familiare che incarna il significato di una scena presepiale”. L’arcidiocesi di Sorrento–Castellammare di Stabia non si lascia scoraggiare dai tempi e lancia un appello alle famiglie, affinché la tradizione non si fermi. L’Ufficio della pastorale della famiglia lancia per questo Natale 2020 “‘O presepe in famiglia, il presepe vivente a casa tua”, un contest fotografico che coinvolge grandi e piccini.
“È un’occasione per riflettere su quanto pienamente siamo chiamati ad incarnare la Parola, specie nell’ambiente familiare, spesso senza esserne pienamente consapevoli; ma soprattutto è un’occasione per non sentire troppo la nostalgia di una tradizione alla quale molte realtà parrocchiali sono legate”, spiega una nota. Dai Monti Lattari alla Penisola Sorrentina, sul territorio diocesano quest’anno non si potranno organizzare, per l’emergenza sanitaria, presepi viventi. “La rappresentazione teatrale della natività – evidenzia la nota – unisce da secoli, generazioni di famiglie ed intere comunità. Ragazzini, giovani e anziani, mai stanchi di fare la loro parte, nonostante le basse temperature. Ma quel messaggio di speranza vibra, nonostante tutto, nei cuori di ciascuno”. Allora, “l’invito del contest è quello di rileggere le azioni, i gesti, gli atteggiamenti della nostra vita familiare che rendono concretamente il senso più profondo delle scene e dei personaggi del presepe”. Cosa bisogna fare? Scattare una foto del momento familiare che evoca la scena individuata e inviarla con una didascalia che spieghi il collegamento tra la scena riprodotta e quella appartenente al presepe. Ad esempio, “una favola della buona notte raccontata al proprio figlio non ricorda, in un certo senso, il calore emanato dal bue e dall’asinello per riscaldare la grotta?”. Gli scatti dovranno essere inviati all’indirizzo ucs@diocesisorrentocmare.it (entro mercoledì 6 gennaio 2021), indicando i nomi dei partecipanti nella “scena presepiale” e la parrocchia di appartenenza.

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