Diocesi: Reggio Emilia, sacerdoti volontari impegnati nei reparti Covid

Sacerdoti impegnati nei reparti Covid del territorio, grazie alla convenzione tra Ausl-Irccs di Reggio Emilia e la diocesi. Il servizio di un primo gruppo di sacerdoti nei reparti Covid è iniziato mercoledì scorso e si protrarrà fino a fine anno: si tratta di sei presbiteri volontari che si rendono presenti nell’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, nell’ospedale civile di Guastalla e nell’ospedale “Magati” di Scandiano. Sei giorni su sette, con turni dalle 13 alle 20, entrando e uscendo insieme al personale sanitario, nel più rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza e dei controlli a cui essi per primi vengono sottoposti. “Offrire un supporto psicologico e spirituale può costituire un sollievo in primo luogo per i malati – spiega il vicario generale della diocesi reggiano-guastallese, mons. Alberto Nicelli –; la presenza dei sacerdoti dà poi sostegno alla loro comunicazione, attraverso telefoni e tablet, con i familiari lontani; spesso rappresenta altresì un aiuto al personale medico-sanitario, affaticato e spesso provato in prima persona dal virus”.
L’idea iniziale, maturata anche grazie alla testimonianza dell’apripista don Alberto Debbi, medico pneumologo tuttora operante a chiamata presso l’Ospedale di Sassuolo (in territorio diocesano), ha incontrato l’appoggio del vescovo Massimo Camisasca e dei vertici dell’Ausl-Irccs. Sono seguite le richieste di eventuale disponibilità ai sacerdoti diocesani, individuando come potenzialmente idonei quelli di età inferiore ai 60 anni. Sono stati diciotto i presbiteri che hanno risposto favorevolmente all’appello e accettato di intraprendere un cammino di formazione online e di auto-aiuto, che sta già interessando un secondo gruppo di presbiteri, attivi dal 1° al 24 gennaio 2021.

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