Coronavirus Covid-19: Osservatorio Uca, in Argentina un minore su tre è in situazione di insicurezza alimentare, il 16% è indigente

Più di un terzo dei minori argentini si trova in situazione di insicurezza alimentare complessiva (34,4%), il 15,5% in situazione di insicurezza alimentare grave, dopo mesi di isolamento sociale preventivo obbligatorio (Aspo). Lo rivela l’indagine “Effetti dell’Aspo-Covid-19 nello sviluppo umano dell’infanzia argentina”, effettuata dall’Osservatorio del deficit sociale dell’Università Cattolica Argentina (Uca). Di fronte a tale aumento, si assiste al crollo dell’assistenza alimentare diretta nelle mense, soprattutto scolastiche (come comprensibile, a causa del lungo lockdown): si passa infatti dal 39,2% al 23,2%. È invece in forte aumento l’assistenza alimentare portata avanti attraverso la distribuzione di alimenti e la “tessera” alimentare distribuita in questi mesi dalle autorità. In tutto la percentuale di minori assistiti con queste modalità supera il 45%. L’insicurezza alimentare severa è in lieve calo tra i bambini più piccoli, mentre si registra un’impennata di oltre 5 punti percentuali per gli adolescenti tra i 13 e i 17 anni (il totale è 18,9%).
Inoltre, il 31,2% dei nuclei che si trovano in situazione sociale e lavorativa marginale è in situazione di insicurezza alimentare severa.
La povertà monetaria colpisce in modo particolare l’infanzia. Tra il 2011 e il 2020 si registra un sostenuto aumento dell’incidenza della povertà nei bambini e adolescenti. Tra il 2017 e il 2020 essa è aumentata di venti punti e si è attestata quest’anno al 64,1% dei minori, mentre la situazione di indigenza coinvolge il 16%. Anche in questo caso la fascia 13-17 anni registra l’aumento più forte e attualmente il 21.4% è in condizione d’emergenza. Numeri preoccupanti, in ogni caso attutiti dai sussidi statali erogati in questo periodo.
L’indagine prende in esame anche altri indicatori, tra cui la salute e l’istruzione. “Il 57% dei minori non è coperto da sistemi sanitari, il 65% non è ricorso a cure mediche nell’ultimo anno. Un minore su tre non accede a Internet nella propria casa (ma un anno fa era quasi uno su due) e ciò ha influito sulla didattica a distanza”.
Dall’analisi, si legge nelle conclusioni dell’indagine, curata e presentata ieri dalla ricercatrice dell’Uca Ianina Tuñon, si ipotizza che “i trasferimenti di reddito abbiano concentrato il loro effetto distributivo sulla popolazione in condizioni di estrema povertà”. In ogni caso, l’erogazione della “tessera alimentare” ha avuto un effetto positivo. L’Aspo ha, in ogni caso, “avuto un impatto molto rilevante” sullo stile di vita dei minori (con un grande aumento della sedentarietà) e sulla loro socializzazione.

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