“Per vedere il prossimo senza frontiere, per poter cogliere l’appello del forestiero, per avere uno sguardo più ampio sulle cose della vita, occorre ‘volare alto’, come ci invita il Giubileo lauretano. Innalzarsi, raggiungere livelli di volo divini per potersi accorgersi che da lì, da dove guarda Dio, le barriere, i muri, i recinti, le discriminazioni non esistono, perché mai esistono nel cuore di Dio e mai dovrebbero esistere nei cuori dei figli di Dio”. Lo ha detto mons. Fabio Dal Cin, arcivescovo delegato pontificio di Loreto, nell’omelia della messa presieduta oggi nel Santuario della Santa Casa in occasione della solennità della Beata Vergine di Loreto, alla presenza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroni e delle rappresentanze istituzionali dell’aeronautica civile e militare. Al termine della messa, dopo la recita della preghiera dell’aviatore, l’arcivescovo ha rivolto alla Vergine Lauretana, patrona degli aviatori, l’atto di affidamento cui è seguito il consueto omaggio floreale dell’Aeronautica militare e civile alla patrona all’interno della Santa Casa.
La veglia della venuta del 9 dicembre, svoltasi in forma ridotta rispetto al passato a causa della pandemia, ha raccolto devoti e loretani per la recita del Rosario. Presente il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare generale Alberto Rosso a rappresentanza di tutta l’arma azzurra, il direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta, ai quali mons. Dal Cin ha conferito una speciale onorificenza. Al termine della recita del Rosario, l’effige della Vergine Lauretana è stata portata in processione fin sulla piazza antistante il Santuario.