“La tutela dei diritti della persona deve essere al centro della risposta globale alla pandemia, per evitare che essa renda meno penetrante la loro applicazione, e far sì che gli sforzi di ripresa siano sorretti da solidi criteri di eguaglianza ed equità. Senza il rispetto di tali essenziali principi la Comunità internazionale non sarà in grado di superare con successo questo momento complesso e di garantire a tutti un futuro di pace e sviluppo”. È il monito lanciato oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, dedicata quest’anno al tema “Per una migliore ripresa – Difendiamo i diritti umani”.
Ricordando che “con l’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre del 1948, la Comunità internazionale si è dotata di uno strumento di portata globale per tutelare i diritti e le libertà fondamentali di ciascuno, ponendo l’intangibile dignità della persona al di sopra di ogni forma di discriminazione e di ogni ordinamento”, il Capo dello Stato sottolinea che “il raggiungimento di tale traguardo, a pochi anni dalla conclusione del più violento e sanguinoso conflitto della storia, offre spunti di riflessione sul necessario impegno odierno per la effettiva vigenza della Dichiarazione”.
Il tema della Giornata odierna, rileva Mattarella, “molto opportunamente pone l’accento sulle immense sfide che la pandemia ci pone di fronte”. “Mentre interi popoli subiscono persecuzioni per ragioni politiche, etniche, o religiose, l’emergenza sanitaria genera in tutte le società ulteriori rischi di discriminazione e forme di emarginazione, che lacerano il tessuto sociale e contraddicono valori fondamentali”, evidenzia il Capo dello Stato.