Stanno arrivando a Bruxelles i capi di Stato e di governo che oggi e domani si riuniranno per il vertice, che ha in agenda, oltre al Covid, anche temi ambientali e, forse, l’approvazione del piano finanziario multiannuale e del Recovery Fund. “È l’ultimo della nostra presidenza”, ha sottolineato la cancelliera Angela Merkel, che ha riferito come la sua équipe abbia “lavorato intensamente” per preparare questo summit e “trovare soluzioni alle preoccupazioni di Ungheria e Polonia” che permettano l’approvazione del piano finanziario pluriennale e del Recovery Fund. “Sarebbe un segno importante per l’Europa” questa approvazione. Merkel vorrebbe anche riuscire a raggiungere una decisione sul tema del clima e della neutralità climatica, secondo la proposta della Commissione, cioè la riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e la neutralità entro il 2050. Ottimisti si sono presentati alla stampa anche il premier polacco Mateusz Moawiecki e il collega ungherese Viktor Orban. Il polacco ha sottolineato quanto fosse necessario “tracciare in modo chiaro la linea di demarcazione” sulla questione della condizionalità dei finanziamenti, per evitare “incertezze e ambiguità” e possibili “attacchi” a qualsiasi Paese europeo, in ragione di condizionamenti politici. Per il premier Orban, con la trattativa dei giorni scorsi si è arrivati “a un passo dal consenso”: è stata, secondo Orban, una “lotta per l’unità del continente e per la vittoria del buon senso”. “Il meccanismo sulla condizionalità non è cambiato”, ha dichiarato la presidente Ursula von der Leyen, e “questo per me è importante”.