Lotta all’Aids: Comunità di Sant’Egidio, “il Covid-19 si aggiunge a Hiv aggravando la situazione sanitaria in Africa”

“La pandemia da Covid-19 in Africa rischia di avere effetti devastanti su una popolazione già messa a dura prova da un altro virus con cui lotta da decenni: l’Hiv. Il Coronavirus mostra ancora una volta quanto il diritto alla salute sia strettamente legato alla riduzione delle disuguaglianze, ai diritti umani, alla protezione sociale e alla crescita economica. Un fenomeno che ha colpito tutti, anche in Italia, ma che in Africa può avere ripercussioni molto più pesanti, con un’onda anomala che si aggiunge a un mare in tempesta”. Lo evidenzia la Comunità di Sant’Egidio, in una nota diffusa oggi, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids. Sono necessarie “solidarietà globale e responsabilità condivisa”, il binomio che è il tema della Giornata mondiale 2020. Ed è anche lo spirito con cui il programma Dream della Comunità di Sant’Egidio continua il suo impegno in Africa, raddoppiando gli sforzi di fronte a un doppio nemico: l’Hiv e il Covid-19.
Nato nel 2002, ad oggi Dream è attivo in 10 Paesi africani, con 500.000 pazienti in cura, 120.000 bambini nati sani da madre sieropositiva, 50 day-hospital, 28 laboratori di biologia molecolare, in collaborazione con i sistemi sanitari nazionali, ha ampliato l’accesso alle cure, mettendo in funzione nuove strutture sanitarie e formando il personale locale.
In tutti i Paesi africani in cui è presente Dream, i pazienti sono stati sottoposti allo screening per il Coronavirus nei centri attrezzati per gestire in sicurezza la nuova pandemia. I laboratori di biologia molecolare Dream si sono messi a disposizione dei Ministeri della Salute locali per processare i test necessari alla diagnosi di Covid-19. L’obiettivo è “non lasciare che la pandemia metta a rischio la già fragile condizione di chi già combatte contro l’Hiv”, ma oggi si assiste “ad una preoccupante riduzione delle risorse sufficienti per la lotta ad Hiv/Aids. E l’arrivo del Covid-19 non fa altro che complicare il quadro”.
Per la Comunità di Sant’Egidio, “è necessario che gli Stati occidentali non diminuiscano l’aiuto pubblico allo sviluppo in Africa, come tanti sono tentati di fare. È essenziale aumentare la connessione tra sanità europee e africane, in terapia e ricerca, per scongiurare future pandemie. Inoltre, bisogna prepararci a distribuire il vaccino in Africa, perché il continente non sia lasciato indietro”.

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