Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di ottobre sono state 421.497, circa 113mila in meno rispetto alle 534.314 dei primi 10 mesi del 2019 (-21,1%). È quanto emerge dagli open data Inail su “Infortuni e malattie professionali” relativi ai primi dieci mesi del 2020.
“Il calo – viene spiegato – si è registrato nonostante la presenza, nel 2020, delle denunce di infortunio sul lavoro a seguito dei contagi da Covid-19, che rappresentano circa il 16% del totale delle denunce di infortunio pervenute da inizio anno”.
Stando ai dati diffusi, la diminuzione delle denunce si è registrata in tutti i mesi del 2020 e in particolare a maggio, con denunce praticamente dimezzate rispetto allo stesso mese del 2019. Seguono aprile e giugno, con una riduzione di circa un terzo nel confronto con l’anno precedente, luglio con un calo del 20%, marzo, settembre e ottobre, che presentano una riduzione tra il 15% e 16%, e infine agosto con un più contenuto -12%. I mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, non coinvolti pienamente dalla pandemia, hanno presentato decrementi inferiori al 4%.
I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 451.779 a 369.688 (-18,2%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che registrano un calo percentuale più sostenuto, pari al -37,2%, da 82.535 a 51.809.
Tra gennaio e ottobre di quest’anno, l’analisi territoriale evidenzia un calo generalizzato delle denunce di infortunio. La flessione che emerge dal confronto dei primi 10 mesi del 2019 e del 2020 è legata soprattutto alla componente maschile, che registra un calo del 25,3%, mentre per quella femminile si attesta al -13,4%; nello stesso periodo la diminuzione ha interessato sia i lavoratori italiani (-22,1%), sia quelli comunitari (-14,0%) ed extracomunitari (-16,9%).