“Sì all’estensione dell’assistenza domiciliare integrata ai pazienti positivi al Covid-19”. Ne è convinta la Fondazione Oda-Opera diocesana assistenza di Catania, player del Terzo settore in ambito riabilitativo, che eroga prestazioni socio-sanitarie a oltre 1.500 persone con disabilità. “Abbiamo letto con favore le dichiarazioni, rilasciate, nei giorni scorsi, agli organi di stampa dal presidente di Confcooperative Sicilia, Gaetano Mancini”, dice il commissario straordinario dell’ente ecclesiastico, Adolfo Landi, che pone l’accento sulla necessità di guardare al mondo del non profit per potenziare la lotta al Covid-19, in questa delicata fase di ripresa dei contagi. “È quanto mai necessario unire le forze. Da parte nostra, al pari delle realtà cooperative, vi è la piena disponibilità a mettere al servizio della sanità regionale competenze, professionalità e know-how, per sostenere il lavoro svolto, al domicilio del paziente in quarantena, dalle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale)”.
Consapevole che “l’aumento esponenziale del numero dei contagiati sta mettendo a dura prova la tenuta del Servizio sanitario regionale”, il commissario straordinario candida i servizi dell’Adi. Ma è necessario che l’assessorato regionale alla Salute apra i termini per l’accreditamento istituzionale, permettendo, così, agli enti che ne hanno i requisiti di erogare assistenza integrata anche ai pazienti Covid in quarantena. “Il mondo della cooperazione e del non profit possono dare un apporto quanto mai prezioso alla gestione della seconda ondata della pandemia”.