“Nessuno tocchi l’indennità di specificità infermieristica così come è scritta nella bozza della legge di Bilancio 2021, nonostante l’importo sia anche basso rispetto al lavoro degli infermieri che hanno dimostrato di saper mettere a rischio la propria salute e anche dare la vita per assistere le persone”. È l’appello della Fnopi ai parlamentari.
Nel richiamare l’impegno h24 degli infermieri durante la pandemia per “garantire quanto più possibile l’umanizzazione dell’assistenza, preoccupandosi di organizzare ad esempio una videochiamata ai familiari che non vedevano da giorni i propri cari” e accompagnando “fino all’ultimo i pazienti, tenendoli per mano”, la Federazione degli ordini delle professioni infermieristiche precisa in un comunicato che non si tratta di una questione di “parità di trattamento”. Nella legge di Bilancio “si vuole invece riconoscere l’unicità di un’attività nel suo genere e che solo gli infermieri svolgono”. Niente calcoli economici: “Gli infermieri sanno bene che il quantum dell’indennità dovrebbe essere più elevato”, ma sottolineano che rappresenta “l’affermazione della specificità della professione infermieristica”. Per questo la Fnopi ha inviato una lettera aperta ai parlamentari che stanno esaminando la legge di Bilancio 2021 con una richiesta precisa: “L’art. ora 74 della legge sia sostenuto nella sua architettura attuale e rafforzato, per un giusto e meritato riconoscimento della singolarità, della formazione, della qualità e dell’abnegazione di un’intera categoria professionale di cui fanno parte oltre 450mila professionisti”, dei quali durante la pandemia ad oggi ne sono morti in 58 e contagiati oltre 30mila.
Secondo la Fnopi alcuni degli emendamenti finora presentati “sono pericolosi e irricevibili perché utilizzano l’indennità di specificità infermieristica come bancomat per tutte le professioni sanitarie”. Di qui l’appello “al ministro, al viceministro e alle forze parlamentari affinché si tenga la barra dritta con la scelta e il chiaro messaggio dati con la legge di Bilancio”.