Coronavirus Covid-19: Cnb, “il vaccino è un bene comune a favore di tutti”. No a “ridurre i tempi della sperimentazione”

Il vaccino anti-Covid deve essere considerato “un bene comune” e l’emergenza pandemica non deve portare a ridurre i tempi della sperimentazione. Lo sostiene il Comitato nazionale per la bioetica (Cnb) nel parere “I vaccini e Covid-19: aspetti etici per la ricerca, il costo e la distribuzione”, approvato nel corso della plenaria dello scorso 27 novembre e pubblicato oggi sul sito istituzionale del Comitato.
Il Cnb, si legge in un comunicato, “intende proporre una riflessione etica generale sul tema dei vaccini con particolare riferimento alla ricerca, alla produzione e alla distribuzione nell’ambito della pandemia Covid-19, partendo dalla consapevolezza delle condizioni di incertezza sul piano scientifico ed epidemiologico sul virus”.
Prendendo atto delle numerose sperimentazioni in corso, il Comitato sottolinea “sul piano etico come l’emergenza pandemica non debba portare a ridurre i tempi della sperimentazione, indispensabili sul piano scientifico, bioetico e biogiuridico, per garantire la qualità e la protezione dei partecipanti”.
Il Comitato ritiene inoltre che “il vaccino debba essere considerato un ‘bene comune’, la cui produzione e distribuzione a favore di tutti i Paesi del mondo non sia regolata unicamente dalle leggi di mercato. Questa raccomandazione non deve rimanere un mero auspicio, ma piuttosto un obbligo a cui deve far fronte la politica internazionale degli Stati”. Indispensabile che le aziende farmaceutiche “riconoscano la propria responsabilità sociale in questa grave condizione pandemica”.

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