“Mentre alcuni interventi di ordine socio-economico stanno maturando nelle sedi istituzionali, i cristiani sono chiamati, insieme a tutti i cittadini, a fare la propria parte: sul piano sanitario rispettando tutte le norme precauzionali anti-contagio; nell’ambito professionale compiendo il proprio dovere; nella sfera personale attendendo responsabilmente ai compiti che spettano a ogni membro della società”. Così mons. Mario Meini, pro-presidente della Cei, ha sintetizzato il ruolo dei credenti, nell’emergenza sanitaria in atto. “Papa Francesco – ha proseguito, introducendo i lavori del Consiglio episcopale permanente straordinario, in corso on line – ci ricorda che siamo sulla stessa barca e che solo insieme potremo uscire bene da questa impervia fase della storia”. “Nonostante le fatiche di questa fase storica, abbiamo tanti esempi positivi di dedizione al prossimo”, ha fatto notare il vescovo: “Esperienze che spesso nascono nelle nostre parrocchie e si concretizzano in attenzioni educative, gesti di gratuità, iniziative solidali verso i più fragili, proposte culturali per leggere i segni dei tempi. Si moltiplicano i ‘semi di speranza’ che, come comunità cristiana, siamo chiamati a saper vedere e valorizzare, collaborando a diffondere una cultura che chiede fiducia nel domani”. “Soprattutto quest’anno l’Avvento e il Natale chiedono uno sguardo nuovo di cura nei confronti delle povertà materiali, psicologiche e spirituali diffuse nella società”, l’appello di Meini, secondo il quale “le povertà vecchie e nuove impongono un coinvolgimento attivo, scevro da ogni fatalismo, capace semmai di generare dedizione verso chi è nel bisogno”.