Povertà: Caritas Sardegna, impegno verso solitudine anziani, disabilità, dipendenze, salute mentale, povertà educativa

L’intervento sanitario della Caritas in Sardegna è strettamente correlato all’ascolto: sono proprio i centri d’ascolto ad a intercettare le nuove povertà, come quella sanitaria, come nelle diocesi di Iglesias, Lanusei e Sassari. Spesso prevalgono patologie psichiche e dipendenze. A rivelarlo è il “Rapporto annuale 2019-2020 della Delegazione regionale Caritas Sardegna. Attività, progetti ed esperienze formative”, pubblicato oggi on line in vista della quarta Giornata mondiale dei poveri.
Nella diocesi di Ozieri tra i bisogni filtrati dal Centro di ascolto vi è la solitudine patologica, soprattutto tra gli over 65, che ha portato la Caritas ad attivare nel 2019 il progetto Mai più soli, basato su uno scambio generazionale tra giovani volontari e anziani; durante il “lockdown” le attività a domicilio sono state sostituite con quelle telefoniche. Tra le diverse sfaccettature del tema “povertà e salute”, anche l’impegno verso disabilità, dipendenze e salute mentale. Tra le opere-segno della Caritas diocesana di Ales-Terralba la Fattoria San Michele e l’orto di Betania: qui grazie a un recente progetto è stato creato un allevamento di asine, finalizzato all’onoterapia. Ad Alghero-Bosa la Caritas porta avanti tre servizi: il Laboratorio Punto di incontro, quello di “arte e creatività” e quello “delle strategie”: quest’ultimo ha attivato, inoltre, uno Sportello per familiari di ragazzi con difficoltà di apprendimento. Significativo l’impegno sul versante della “povertà educativa”: nelle diocesi di Ales-Terralba, Alghero-Bosa, Iglesias, Nuoro, Oristano, Ozieri e Tempio-Ampurias le rispettive Caritas diocesane, in sinergia con scuole e comuni, hanno supportato le famiglie bisognose per l’acquisto dei dispositivi e gli interventi necessari per la “didattica a distanza”.

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