Papa Francesco: Angelus, “si fa tutto come se non si dovesse mai partire per l’altra vita”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Si fa tutto come se non si dovesse mai partire per l’altra vita. E allora ci si preoccupa soltanto di possedere, di emergere, di sistemarsi”. A denunciarlo è stato il Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui ha esortato ad “essere preparati” all’incontro con il Signore: “Non solo all’incontro finale, ma anche ai piccoli e grandi incontri di ogni giorno in vista di quell’incontro, per il quale non basta la lampada della fede, occorre anche l’olio della carità e delle opere buone”. “Essere saggi e prudenti – ha spiegato Francesco commentando la parabola delle vergini sagge e delle vergini stolte – significa non aspettare l’ultimo momento per corrispondere alla grazia di Dio, ma farlo attivamente da subito, cominciare da adesso. ‘Io… sì, poi più avanti mi convertirò…’. ‘Convertiti oggi! Cambia vita oggi!’. ‘Sì, sì… domani’. E lo stesso dice domani, e così mai arriverà”. “Quando uno assolutizza il presente, guarda soltanto il presente, perde il senso dell’attesa, che è tanto bello, e tanto necessario, e anche ci butta fuori dalle contraddizioni del momento”, ha detto il Papa. “Se ci lasciamo guidare da ciò che ci appare più attraente, da quello che mi piace, dalla ricerca dei nostri interessi, la nostra vita diventa sterile”, il monito: “Dobbiamo vivere l’oggi, ma l’oggi che va verso il domani, verso quell’incontro, l’oggi carico di speranza. Se invece siamo vigilanti e facciamo il bene corrispondendo alla grazia di Dio, possiamo attendere con serenità l’arrivo dello sposo”.

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