“Buona parte del Tabasco è sott’acqua, in molti casi c’è l’acqua fino ai tetti”. L’allarme arriva da don Enrico Lazzaroni, missionario fidei donum dell’arcidiocesi di Milano nella diocesi di Tabasco, nell’omonimo Stato sudorientale del Messico, e parroco di Huimanguillo. Piogge e inondazioni, racconta il sacerdote, sono arrivate già il mese scorso, nell’ultima settimana ha sempre piovuto e l’arrivo della tormenta tropicale Eta, che ha lambito proprio questa parte del Messico, dopo aver devastato l’America Centrale e prima di dirigersi verso Cuba e la Florida, ha fatto il resto. Particolarmente coinvolti i municipi di Nacajuca, Jalpa y Cunduacán. “Il Tabasco – prosegue don Lazzaroni, che vive da quasi trent’anni in questa zona – è una grande pianura solcata da tre grandi fiumi, l’acqua qui ristagna e non se ne andrà per settimane. Non si registrano vittime, proprio per la conformazione territoriale il livello dell’acqua sale lentamente, però solo con la prima alluvione del mese scorso abbiamo avuto 38mila persone danneggiate, stavolta saranno almeno il doppio. A peggiorare le cose c’è anche il fatto che la diga Peñitas, al confine tra Chiapas e Tabasco, è stata progressivamente svuotata, per ragioni di sicurezza, e in questo modo sono stati scaricati sui corsi d’acqua 2mila metri cubi al secondo”.
È un dramma anche per l’economia locale, per i campi e per gli allevamenti: “Ne parlavo proprio oggi con un allevatore che conosco bene, ha tre ranch e solo in uno ha perso 150 mucche, che qui vivono all’aperto, è sempre caldo e non servono stalle”.
Mobilitate, in questo frangente, le comunità ecclesiali: “Come ci diceva tanti anni fa il cardinale Martini, condividere è il modo più grande di amare. Abbiamo il Covid-19, l’acqua fino ai tetti, ma la fede è più forte. Quasi tutte le parrocchie si sono trasformate i centri d’accoglienza per gli sfollati. Noi, nella nostra comunità, siamo stati finora quasi del tutto risparmiati. Anche le autorità pubbliche hanno fatto finora la loro parte, e il Governo federale ha stanziato per chi ha perso la propria abitazione. Il Governo ha stanziato una cifra di 10mila pesos per ciascuna famiglia coinvolta, finora appunto 38mila. È una cifra considerevole, quasi il doppio di una paga media mensile”.