“Dobbiamo tendere la mano al povero con sempre maggiore impegno e generosità, perché è una mano che tendiamo a Gesù che si nasconde nei panni del povero”. Sono parole del vescovo di Tivoli e di Palestrina, mons. Mauro Parmeggiani, indirizzate alla comunità diocesana in vista della quarta Giornata mondiale dei poveri. Il presule ricorda come quest’anno non sarà possibile realizzare i momenti-segno organizzati negli anni passati, tra pranzi condivisi e momenti di preghiera, a causa della pandemia, sottolineando però che la situazione presente “favorisce una consapevolezza maggiore verso quello che dovrebbe essere un impegno quotidiano” di tutti a favore degli ultimi. Nel ricordare perciò le attività portate avanti da Caritas, consultori, strutture di accoglienza, mons. Parmeggiani fa appello ai singoli: “Vorrei che ognuno si prendesse a cuore un povero, gli diventasse amico e lo sostenesse secondo le personali disponibilità – scrive –. La pandemia ci ha mostrato tanti tipi di poveri: anziani, chi ha perduto il lavoro, poveri di relazione”. L’appello si traduce in suggerimenti concreti: una telefonata, un’offerta anche anonima di cibo o denaro a chi fino a qualche mese fa non era nel bisogno, disponibilità ad accompagnare o a fare la spesa, il dono di qualche litro di olio da parte dei molti che stanno raccogliendo il frutto dell’olivo in questo tempo. “Sono certo che la vostra creatività andrà ben oltre le mie proposte”, consapevoli che “tutti siamo poveri e possiamo renderci disponibili ad accogliere con umiltà la mano che qualcuno tenderà anche verso di noi”, conclude.