“Il Natale senza pranzi e cenoni costa 5 miliardi che sono stati spesi lo scorso anno dagli italiani, in casa e fuori, solo per imbandire le tradizionali maxitavolate delle feste di fine anno che rischiano di sparire per l’emergenza Covid”. È quanto sostiene Coldiretti in riferimento al Natale senza cenoni per le restrizioni decise per contrastare la pandemia, in occasione della Giornata nazionale del ringraziamento che segna tradizionalmente il momento dei bilanci di un anno di lavoro nelle campagne. “A pesare sul Natale oltre al rischio di lockdown per ristoranti e locali pubblici sono – sottolinea Coldiretti – soprattutto il divieto alle feste private e ai tradizionali veglioni ma anche i limiti posti agli spostamenti, dal coprifuoco e l’invito a non ricevere nelle case persone non conviventi, in una situazione in cui lo scorso anno la tavolata media per gli appuntamenti di fine anno degli italiani era composta di ben 9 persone”.
“Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero rischiano di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nell’intero 2020 fanno segnare un crollo storico del 12% con una perdita secca di 30 miliardi di euro, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. Si tratta del peggior risultato del decennio per effetto – rileva l’associazione – della paralisi del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa nel carrello delle famiglie”. A pesare – conclude Coldiretti – sono i limiti e le chiusure ma anche lo smart working con il taglio delle pause pranzo, il crollo del turismo, soprattutto straniero”.