“In mezzo alle difficoltà della pandemia da Covid-19, questa festa significativa possa spazzare via le nubi della paura, dell’ansia e di ogni timore e colmare menti e cuori con la luce dell’amicizia, della generosità e della solidarietà”. È l’augurio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, contenuto nel messaggio inviato per la festività di Deepavali, che molti induisti festeggiano il 14 novembre. “Quest’anno, sulla scia della pandemia da Covid-19, vogliamo condividere con voi alcuni pensieri sulla necessità d’incoraggiare uno spirito positivo e speranza per il futuro anche di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili, sfide socio-economiche, politiche e spirituali, e ansia, incertezza e paura diffuse”, si legge nel messaggio, in cui si citano le “tragiche situazioni causate dall’attuale pandemia e dalle sue gravi conseguenze sulla vita quotidiana, l’economia, l’assistenza sanitaria, l’educazione e le pratiche religiose”. Eppure, “le esperienze di sofferenza e un senso di responsabilità reciproca hanno unito le nostre comunità nella solidarietà e nella preoccupazione, in atti di gentilezza e compassione verso i sofferenti e i bisognosi”. Come sostiene il Papa, “la solidarietà oggi è la strada da percorrere verso un mondo post-pandemia, verso la guarigione dalle nostre malattie interpersonali e sociali” è “una strada per uscire migliorati dalla crisi”: di qui la necessità di promuovere “il contagio della speranza” con “gesti di cura, affetto, gentilezza e compassione, che sono più contagiosi dello stesso coronavirus”.