“La pandemia di coronavirus rappresenta uno shock per l’economia globale e dell’Unione europea, con conseguenze economiche e sociali molto gravi”. Paolo Gentiloni, commissario Ue all’economia, si presenta in sala stampa a Bruxelles portando, come era previsto, cattive notizie. Presentando le Previsioni economiche insiste sulla parola shock, registrata nella prima metà dell’anno; un “rimbalzo” è avvenuto nel terzo trimestre “con la graduale revoca delle misure di contenimento”. Tuttavia, “la recrudescenza della pandemia nelle ultime settimane sta provocando interruzioni” alle attività produttive e commerciali “poiché le autorità nazionali introducono nuove misure di sanità pubblica per limitarne la diffusione”. La situazione epidemiologica impone “un grado estremamente elevato di incertezza e rischi” per l’economia dei Paesi Ue. Le Previsioni economiche dell’autunno 2020 indicano dunque che l’economia dell’area dell’euro si contrarrà del 7,8% nel 2020 prima di crescere del 4,2% nel 2021 e del 3,0% nel 2022. L’economia dell’Ue27 si contrarrà del 7,4% nel 2020 prima di riprendersi con una crescita del 4,1% nel 2021 e 3,0% nel 2022. Rispetto alle previsioni economiche dell’estate scorsa, le proiezioni di crescita sia per l’area dell’euro che per l’Ue “sono leggermente superiori per il 2020 e inferiori per il 2021”. La produzione sia nell’area dell’euro che nell’Ue “non dovrebbe recuperare il suo livello pre-pandemia nel 2022”. Una vera ripresa è dunque attesa per il 2023.