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Economia: previsioni Ue. Gentiloni, “crisi pesa in modo differente tra i Paesi Ue”. Nessun aiuto dall’export

“L’impatto economico della pandemia è stato molto diverso nell’Ue e lo stesso vale per le prospettive di ripresa. Ciò riflette la diffusione del virus, il rigore delle misure di sanità pubblica adottate per contenerlo, la composizione settoriale delle economie nazionali e la forza delle risposte politiche nazionali”. Paolo Gentiloni, commissario Ue, presenta le Previsioni economiche d’autunno, tracciando la situazione attuale e spingendosi fino alla fine del 2022 per evidenziare eventuali dati significativi. Ma, in sostanza, è costretto a riconoscere che il quadro è in movimento e tutto dipende dalla ulteriore diffusione o meno del virus e dalla crisi economica e sociale che sta generando. Gentiloni parla di “incertezza”, di forte calo del Pil nei Paesi Ue nel 2020 con possibili – ma non certi – rimbalzi nei prossimi due anni, proprio in relazione alle misure di contenimento del virus e ai confinamenti decisi dai governi dei Paesi membri. Per questo delinea almeno due scenari possibili, uno più fosco e l’altro leggermente più ottimistico a seconda della risposta delle imprese, dei mercati, dei consumi, delle misure nazionali di sostegno alle aziende e all’occupazione, oltre al pacchetto di interventi che arriverà dall’Unione europea, non più rinviabile. “La crisi è globale – insiste – quindi non possiamo aspettarci un aiuto dall’export”.

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