Soffierà sulla sua prima candelina la Commissione europea domani: è infatti entrato in carica il 1° dicembre 2019 l’esecutivo europeo guidato dalla tedesca Ursula von der Leyen. E oggi la Commissione traccia in una piccola brochure, un proprio bilancio di quanto realizzato: gli obiettivi presentati erano “ambiziosi per il futuro dell’Europa”: la neutralità climatica entro il 2050, rendere gli anni ’20 di questo 2000 il “decennio digitale dell’Europa”, recuperare la centralità dell’Ue nel mondo “con un approccio più geopolitico”. I primi tre mesi sono serviti per lanciare il Green Deal europeo, una strategia industriale e compiere alcuni passi “per rafforzare la competitività dell’Europa sulla scena globale”. Poi è arrivata la pandemia. “La Commissione ha lavorato per organizzare una risposta europea concertata e coordinata all’emergenza”, ed ha “agito rapidamente e dando il via alla ripresa della nostra economia con Next Generation Eu come elemento centrale del più potente bilancio dell’Ue a lungo termine”. E in ambito internazionale, l’Ue ha “guidato la Global Response contro il coronavirus”. La pandemia non ha impedito di proporre “un nuovo inizio sulla migrazione”. Proprio alla luce della crisi, la duplice transizione verde e digitale “sono ora ancora più saldamente al centro del nostro programma, con nuove risorse per accelerarla”. In un anno, 94 proposte della Commissione sono state approvate e concordate con le altre istituzioni Ue. “Non stiamo solo riparando i danni alla nostra economia; la stiamo rimodellando per la prossima generazione”.
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